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7 dicembre 2014

L'APPARENZA INGANNA: LOVE 2.0


Oggi torno da voi con un post molto personale: un momento di debolezza che ha caratterizzato gli ultimi giorni, che mi ha dato modo di pensare ai sentimenti e ai giochi che si instaurano quando si conosce qualcuno. 
Ci sono ormai tanti modi di conoscere le persone, il web stesso è pieno di ipotetici amori e di nuove amicizie. Ma anche se basta poco a farle nascere, a volte solo il tempo di un clic, di accettare una richiesta di amicizia o di mettere like a qualche foto di un profilo che ci incuriosisce, non sempre però la realtà si rispecchia in quello che credevamo di sapere.


Per conoscere una persona non basta incontrarla in tempo reale, dal vivo, vederla anche ripetutamente, solo per il gusto della novità. Per conoscerla davvero quella persona si dovrebbe mettere nella condizione di lasciarsi guardare dentro, di non mettere barriere e di trovare un ponte per arrivare a voi. Solo così potrebbe davvero iniziare una relazione, un'amicizia, un momento di condivisione non dettato solo dalla necessità di incontrare nuove persone, di divorare nuovi incontri 2.0, con la stessa voracità con cui si mangia un hamburger con patatine, per poi sentirsi male ed avere i sensi di colpa. 



Quello che dico è che se si stanno cercando delle conferme o quando una persona è talmente egocentrica da non avere il coraggio per provarci davvero, non si può usare il web per ricorrere a un'alternativa facile per mettersi in gioco con gli altri. Quando poi in realtà non sei pronto a giocare e a mettere sulla bilancia i tuoi sentimenti. Quale bisogno ti spinge a cercare una persona? Dovresti sapere che non sempre coincide con quello dell'altro. Potrebbe non scattare la miccia che serve per andare avanti oppure potrebbe nascere un'amicizia, ma in ogni caso non sarà mai come te lo sei immaginato. Perché per immaginarsi qualcosa c'è ancora bisogno di un profumo, di un sapore, di sentire con mano l'altro, di provare per un momento le stesse emozioni. Gli incontri sul web possono produrre dei piccoli miracoli, persone che non si sarebbero mai potute incontrare altrimenti, ma deve esserci da parte di entrambi la consapevolezza che quella non è una via di mezzo, non è una scusa per sopperire a qualche mancanza o a una non dichiarata solitudine, ma solo uno strumento alternativo per entrare in contatto con gli altri.


E ho scritto qualcosa che vorrei condividere con la rete dove tutto è iniziato:

Non mi manchi
Tre parole che a intermittenza mi tornano in mente.
Non è qualcosa che ho potuto scegliere.
E' una verità scomoda,
un'affermazione che lacera ogni speranza.
La breccia nel mio cuore non potrà scalfirmi,
la fortezza costruita nel tempo non sarà abbattuta,
da ciò che sei, che rappresenti, da tutto ciò che ho conosciuto di te.
Il vuoto è invaso dalle tue parole che risuonano come una canzone,
una melodia a cui stava a noi dare un senso.
Mi hai guardato e hai detto che ero bellissima,
mi hai fatto sentire speciale.
Il tuo desiderio di fare l'amore e non solo sesso,
Le tue mani incastrate alle mie,
i tuoi baci inverosimili,
il tuo modo poetico di affrontare la vita,
le tue paure nascoste.
Mi sembrava che in poco tempo,
mi avessi aperto uno spiraglio,
sentivo di potermi fidare di te.
Invece il tuo regalo più bello si è trasformato
in una doccia fredda,
e all'improvviso
sono diventata per te nuovamente estranea,
indietro al punto di partenza,
per tornare ad essere
due sconosciuti agli occhi dell'altro. 

Speravo di avere lasciato qualcosa dentro di te,
che il tempo mi avrebbe dato ragione,
ma mi sbagliavo.
Forse quando ci piace qualcuno,
vediamo solo quello che vogliamo vedere.
In assenza di te,
non inventerò scuse,
non farò finta che vada tutto bene,
che anche se è durato così poco,
non fosse speciale per me.
Penso che tu abbia scelto la strada più facile,
ma anche la più solitaria,
quella che ti costa meno fatica,
in termine di emozioni,
che non ti può deludere se non dai a qualcuno la possibilità di farlo.

Mi dispiace che ti sia ricreduto su di me,
che abbia messo davanti te stesso,
perché anche essendo diversi,
avremmo potuto conoscerci.
E poi diversi cosa vuol dire?
Nel modo di pensare? Di comportarci?
Non penso che sia un difetto essere diversi:
la diversità porta al confronto, a qualcosa di positivo,
che non è mai banale.
Sei stato un dolce inganno,
un'apparenza accattivante,
un attimo di felicità incontrastata,
in cui mi sono sentita fortunata,
di poterti stringere tra le mie braccia.


Images Source: Google


15 novembre 2014

TRASH // Non sai mai cosa potresti trovare


Ambientato nelle favelas di Rio de Janeiro, un posto dove la fortuna non aiuta i più deboli a emergere dal nulla, un nulla fatto di povertà e di difficoltà che ogni giorno vengono affrontate anche dai più piccoli. Non esistono situazioni accettabili di igiene e sicurezza e sin da bambini si è abbandonati alla propria capacità di sopravvivere con così poco e in quelle condizioni di miseria. 
Queste realtà esistono e pur essendo così diverse dalla nostra, vivono dei problemi che noi diamo per scontati certe volte. Le favelas del Brasile sono diventate famose nel tempo, a dispetto della natura povera, degradata e malfamata: conosciute come gli "slums" o le zone abbandonate della città, dove le case sono ammassate una all'altra, dove la guerra tra narcotrafficanti e polizia non è mai finita, dove non sai da che parte stare perché la corruzione è dilagante,  perché quando non ci sono ideali non c'è speranza. Il termine favela deriva dal nome di una pianta che cresce nel "sertao" brasiliano, capace di adattarsi a un clima semi-arido e fa riferimento alla nascita di questi sobborghi, a come si sono adattati nonostante le difficoltà.
Se volete approfondire il discorso sulle favelas vi consiglio di leggere un reportage del Corriere qui.




Questo film racconta la storia di un gruppo di ragazzi delle favelas, che giornalmente lavorano alla discarica in cambio di pochi soldi per sopravvivere. Fino a quando non trovano qualcosa che può cambiare le loro vite, un borsello con tanti soldi, una carta d'identità, una mappa e una piccola chiave,  Lo vorrebbero restituire alla polizia, ma dalla reazione della polizia si rendono conto che contiene qualcosa di molto importante.
Da questo momento per i tre ragazzi Rafael (Rickson Tevez), Gardo (Luis Eduardo) e Rato (Gabriel Weinstein) inizia una straordinaria avventura per scappare dalla polizia e scoprire cosa si nasconde dietro a quel portafoglio. 
Durante quest'avventura i ragazzi dovranno imparare il valore dell'amicizia, riconoscendo gli amici dai nemici e vivranno una lotta nella speranza di scoprire la storia di Josè Angelo (Wagner Moura) il proprietario del borsello e rischieranno la vita pur di non darla vinta alla polizia, guidata dal pericoloso Frederico (Selton Mello).
Gli unici disposti ad aiutarli sono una coppia di missionari americani che operano nella loro favela - il  disilluso padre Julliard (Martin Sheen) e la sua giovane assistente Olivia (Rooney Mara).
Una storia di giustizia, di amicizia e di fiducia vista attraverso gli occhi dei bambini che ancora non conoscono i giochi di potere, l'avarizia, la crudeltà e le ragioni che possono portare gli uomini a vedere solo ciò che fa comodo a loro, senza pietà nemmeno per i più disagiati.







Locandina del film TRASH

Photo credits courtesy of Universal Pictures Italia

Diretto da Stephen Daldry (il regista di Billy Elliott), scritto da Richard Curtis con Martin Sheen e Rooney Mara. Vincitore del premio del pubblico BNL | Gala al Festival del Cinema di Roma.
Basato sul romanzo di Andy Mulligan "Trash". In uscita nelle sale italiane dal 27 Novembre.


5 novembre 2014

#VAIN Magazines e la mia esperienza come Interviewer


Come vi avevo parlato in un altro post, da quasi un anno ho il piacere di collaborare con una rivista digitale, che si chiama VAIN Magazines. 
E' una rivista che si basa su un concetto innovativo: rivolgersi a un pubblico di giovani talenti della moda, interessati al campo artistico e di design, che cercano ispirazione e perché no anche un punto di riferimento per iniziare a lavorare. Il nome al plurale è perché la rivista risulta divisa in tre pubblicazioni diverse, che escono ogni mese (MODELS, STYLIST, CREATIVE), ognuna delle quali si occupa di un determinato settore. 




"Models" è la rivista che ha come punto focale il lavoro degli indossatori, le sfilate, il backstage, il make-up e tutto ciò che ruota intorno all'evento sfilata/shooting come i fotografi, le agenzie, etc.
"Stylist" invece è la rivista che parla di tendenze, moda, di nuovi talenti e di casi di successo. 
"Creative" è la frangia artistica che si concentra più su mostre, fotografia, arti visive.
Il tutto condito da articoli, interviste a personaggi e artisti e in più tante foto che la rendono ancora più piacevole da leggere.

Quando mi hanno chiesto di farlo, inizialmente ero abbastanza titubante perché non avevo mai avuto la possibilità di pubblicare su uno spazio che non fosse questo blog.
L'argomento mi ha subito colpito, così ho deciso di accettare la sfida e di occuparmi delle interviste.
Non sentendomi una professionista ho voluto dare un tono più informale alle domande, tanto che quando mi sono sentita chiamare per la prima volta "giornalista" ho pensato: ...c'è ancora tanta strada da fare, questo è solo l'inizio! Non montarti la testa!
Però le soddisfazioni stanno crescendo e ogni volta che vedo una mia intervista pubblicata sono sempre emozionata.

Harim Accademia Euro Mediterranea

Stylist Claudio Di Mari 

credits: VAIN Magazines


Cosa ho imparato? Tante cose interessanti, ho scoperto persone meravigliose e la cosa più importante che ho capito è che non è facile programmare un'intervista, perché le persone che cerchi sono spesso impegnate, lavorano o viaggiano quindi è difficile anche decidere quando sentirsi.  Non è sempre facile cercare di parlare con le persone, soprattutto quando a freddo fai domande sulla loro vita e il loro lavoro. In questo tempo ho capito che non devi mostrarti distaccata, come se stessi lì solo per fare le domande, ma dimostrare interesse, curiosità, fare commenti personali, dando un'impressione positiva all'interlocutore, che sarà ben contento di risponderti. Molti di loro si rendono disponibili e sono molto affabili, cercano di coinvolgermi nel loro mondo anche solo a parole, per farmi capire il lavoro che fanno.

Vi metto il link ad alcune interviste che mi sono piaciute particolarmente, se volete leggerle: ho avuto il piacere di conoscere (per telefono) Patrizia Mirigliani, che oltre a ricoprire il ruolo di patron di Miss Italia è una donna davvero gentile e spiritosa (il link qui); ho incontrato un orafo di Milano molto originale che disegna gioielli e li realizza tutti a mano (qui); ho potuto parlare con le più grandi scuole di moda d'Italia, intervistando il direttore dell'Accademia di Costume e Moda di Roma (qui) e dell'Accademia Euromediterranea di Catania (qui)...Sono solo alcune ma sono tutte importanti per me perché mi hanno dato modo di confrontarmi con professionisti, artisti e persone che si impegnano nel loro mestiere.
Se volete scoprire Vain e tutte le novità sugli stilisti e sugli artisti emergenti, potete seguire la pagina Facebook della rivista.
A presto e intanto vi auguro un buon fine settimana!