Se siete come me, che inevitabilmente vi ponete le domande inerenti al vostro destino, su quanto le vostre scelte abbiano influenzato o determinato quelle che siete oggi, e se soprattutto amate viaggiare con la mente e nel tempo, vi vorrei parlare di un film in uscita a Novembre nelle sale italiane. Il film si chiama Questione di tempo, diretto dal regista Richard Curtis (per chi non lo conoscesse lo sceneggiatore di Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill, Love actually-l’amore davvero).
E’ una storia d’amore molto romantica, ambientata tra Londra e la Cornovaglia, che parla di Tim (Domhnall Gleeson) un giovane ragazzo che scopre di avere il dono di poter viaggiare nel tempo, non può cambiare la storia ma può cambiare quello che accade o che è accaduto nella sua vita.
Quando incontra la ragazza dei suoi sogni Mary (Rachel McAdams), fa di tutto per farla innamorare, anche arrivando a usare il suo “dono speciale”; si ritrova a viaggiare nel tempo per rendere ogni momento perfetto e indimenticabile. Ma si accorgerà presto che le cose non vanno sempre nel verso giusto e che anche se lo desidera con tutto il cuore, un viaggio nel tempo non è la chiave ai suoi problemi, non può preservarlo dalle sofferenze e dagli alti e bassi della vita.
Sono tante le situazioni nella vita in cui ci si trova impreparati e magari ci si sente insicuri, ma che dopo averle vissute si capisce come ci saremmo voluti comportare. Non stiamo parlando di perfezione, perché è difficile trovare persone che non abbiano mai avuto un rimpianto o il rimorso di aver sbagliato qualcosa. Quella sensazione che a mente lucida, ti fa rivivere le identiche emozioni, gli stessi attimi in cui la nostra scelta ha cambiato le sorti del destino, quanto meno del nostro. Quante volte ci siamo trovati davanti a situazioni imbarazzanti o difficili che non eravamo pronti ad affrontare? La vita non ci lascia pieno controllo di quello che succede, ma noi possiamo pensare di cambiare le cose, o almeno di affrontarle nel verso giusto.
Vi è mai capitato di chiedervi come sarebbe stata la vostra vita se (il fatidico SE) aveste agito in modo diverso? Le scelte che si fanno nella vita possono essere decisive e soprattutto possono avere un’influenza fortissima sul nostro destino. Vi siete mai chiesti “se avessi agito in maniera diversa”, magari a un esame, a scuola, oppure con un’amica, con i genitori, con il fidanzato.
Vi racconto la mia esperienza personale di un momento di vita in cui avrei decisamente voluto comportarmi in un altro modo. Sono una persona emotiva e il solo pensiero che altri mi giudichino mi fa stare male. Il giorno della mia laurea, dopo mesi e mesi di studio e giorni interi passati a scrivere la mia tesi, mi sono ritrovata a doverla anche discutere. I colleghi di università sembravano sicuri di sé, come se quello fosse solo un piccolo pezzo da aggiungere al puzzle. Invece io l’ho vissuto come un momento di valutazione e di forte ansia. Non avevo assi nella manica, sebbene sia una ragazza simpatica e ironica, non sono riuscita a mantenere il controllo sulle mie emozioni, a nascondere la paura di non farcela. Avevo fatto un buon lavoro, una ricerca di materiali e di spunti su un argomento molto interessante, quello del patrimonio culturale immateriale e della sua promozione tramite le nuove tecnologie (musei sensoriali, percorsi interattivi, mostre a tema) prendendo spunto dall’incredibile lavoro dello Studio Azzurro. Una ricerca durata un anno, che mi ha dato soddisfazioni, ma che forse mi ha fatto sentire insicura, essendo un argomento molto vasto di cui palare.
Nel momento in cui toccava prendere coraggio, sentivo dentro di me montare l’ansia e quando mi sono seduta per parlare, mi mancava la voce, così mi sono fermata per bere un bicchiere d’acqua e da quel momento ho perso il filo del discorso, sapendo che avevo a disposizione solo pochi minuti per parlare di ciò che mi aveva tenuto impegnata per tanto tempo. Non sono riuscita a mostrare l’interesse e l’entusiasmo che avevo riposto nel mio progetto. E la commissione non sembrava nemmeno interessata a quello che dicevo.
Il mio consiglio, dopo questo momento di grande imbarazzo e di delusione è quello di pensare solo a fare bella figura con se stessi, con gli altri è meno rilevante, perché il giudice più severo siamo sempre noi.
E voi vorreste rivivere qualche momento particolare della vostra vita?? Potreste ripensare a un momento felice, oppure come me ritrovarvi in un'occasione in cui non avete dato il meglio e vorreste riscattarvi. Aspetto un vostro commento,
Cara Angelica, io di solito non sto troppo a chiedermi come sarebbe andata "altrimenti", tanto ormai....
RispondiEliminaMagari cerco di ricordarmi le situazioni, per non cadere in errori già fatti o visti, anche se le "Silviate" sono sempre dietro l'angolo!!
Poi ogni strada intrapresa ne apre mille, ognuna con altri mille risvolti.
L'unico mio rimpianto è di non essere scappata all'estero immediatamente dopo la laurea, però se lo avessi fatto non avrei permesso lo svolgersi di quella catena di eventi che mi hanno fatto conoscere mio marito, si, adesso vorrei lo stesso andarmene, ma non senza di lui, e comunque dire a posteriori cosa sarebbe stato meglio...come si fa???
Non so, sono domande che alla fine non portano tanto lontano, io cerco solo di concentrarmi sul presente e su cosa migliorare! Di occasioni ne abbiamo mille in cui riscattarci, non mi interesserebbe rivivere alcuna situazione, vanno bene quelle nuove! L'importante è sapere cosa non si è fatto bene!
Un abbraccio e buona giornata!!
assolutamente non lo perderò (sono esattamente come te)
RispondiEliminahttp://nonsidicepiacere.blogspot.it/
Non vedo l'ora che esca questo film, lo aspetto da tre mesi!!
RispondiEliminaAnche io sono come te...sto cercando di farmi meno domande e di vivermi sempre più il momento, ma è un lungo percorso su se stessi che richiede molto tempo e tanta pazienza!
Un abbraccio,
ilblogdifefe.blogspot.com